L’anno più acuto della pandemia, il 2020, ha comportato conseguenze negative per molti settori economici.
Abbiamo quindi atteso con una certa preoccupazione la raccolta delle dichiarazioni dei redditi degli Psicologi, svolta in occasione della scadenza del 1° ottobre 2021.
I dati di cui disponiamo sono in fase di consolidamento, ma ci permettono una prima panoramica con buon grado di affidabilità in attesa del nuovo report completo che prevediamo di pubblicare nel corso del 2022.
REDDITI: COSA È CAMBIATO NEL 2020?
I redditi medi netti sono passati da 14.432 euro del 2019 a 13.967 euro del 2020, con una riduzione del 3,33%
I proventi lordi sono passati da 18.372 euro del 2019 a 17.610 euro del 2020, con una riduzione del 4,33%
Tuttavia il fatturato complessivo di Categoria è rimasto in crescita anche per il terribile anno 2020: secondo le attuali proiezioni nel 2020 si prevede una contribuzione integrativa totale di 25.592.891 euro, in crescita rispetto a quella 2019 di 25.363.643 euro.
In termini di fatturato complessivo di Categoria, la psicologia italiana avrebbe venduto prestazioni per un valore di 1,279 miliardi di euro nel 2020 a fronte di 1,268 miliardi nel 2020.
In definitiva, nonostante la pandemia e la riduzione dei redditi individuali, nel 2020 la psicologia ha venduto 11,4 milioni di euro di prestazioni in più rispetto al 2019.
CONTRIBUTI VOLONTARI 2020
Una nota importante riguarda i contributi versati volontariamente a ENPAP in misura superiore al 10% minimo previsto dai nostri regolamenti.
Dal 2018, anno di introduzione dei Nudge nella procedura dichiarativa (redditi anno 2017), la percentuale di Psicologhe e Psicologi che hanno scelto di versare più del minimo è passata dal 2,5% circa degli anni precedenti, al 13-14%.
Il dato 2020 è, se vogliamo, sorprendente e inaspettato: con l’aumento del tetto massimo di versamento dal 20% al 30%, la percentuale di persone che ha versato contributi aggiuntivi è arrivata al 16%.
In particolare, su 10.464 persone che hanno versato contributi aggiuntivi, ben 3.128 hanno scelto l’aliquota massima del 30% e 2.291 hanno scelto il 20%.
INVESTIMENTI E RIVALUTAZIONE DEI RISPARMI DEGLI PSICOLOGI
Con l’occasione, è utile uno sguardo più generale ai numeri di ENPAP di questi ultimi anni, partendo dall’esito ultimo degli investimenti finanziari che hanno consentito la rivalutazione dei nostri contributi individuali.
Nella tabella si può apprezzare la rivalutazione maggiorata ENPAP che viene applicata sul nostro risparmio pensionistico, messa a confronto con la rivalutazione prevista dalla legge e calcolata dall’ISTAT che viene applicata in genere dagli enti di previdenza.
In termini monetari, come Iscritti ENPAP negli ultimi sei anni abbiamo beneficiato di un guadagno tre volte maggiore rispetto a quello previsto per legge e applicato da altri enti di previdenza.
anno |
rivalutazione ISTAT prevista dalla legge per gli enti di previdenza |
rivalutazione maggiorata ENPAP |
differenza positiva per ENPAP |
2015 |
0,50% |
2,97% |
+2,47% |
2016 |
0,46% |
3,08% |
+2,62% |
2017 |
0,52% |
2,71% |
+2,19% |
2018 |
1,34% |
2,71% |
+1,37% |
2019 |
1,82% |
3,08% |
+1,26% |
2020 |
1,01% |
2,75% |
+1,74% |
CONCLUSIONI
La pandemia ha colpito duramente anche la nostra Categoria professionale. Tuttavia alcuni dati ci confortano.
Sebbene i redditi medi siano diminuiti del 3-4%, il venduto complessivo di prestazioni psicologiche resta in crescita, a conferma del bisogno di psicologia che il Paese esprime concretamente investendo il proprio denaro.
Si conferma alta la fiducia nell’ENPAP e una sempre maggiore conoscenza dei meccanismi della nostra previdenza, dato che nel 2020 – anno difficile per il lavoro – aumentano dal 13% al 16% le Psicologhe e gli Psicologi che scelgono di versare volontariamente contributi superiori al minimo, e un terzo di loro sceglie la nuova aliquota massima del 30%.